La missione

L’Italia è investita da un pesante degrado culturale e civile tanto che i rapporti dell’agenzia internazionale Transparency, che monitorizza la corruzione nei paesi industrializzati, ci colloca al penultimo posto.

Le vicende politiche, ambientali, economico-finanziarie, sportive, l’evasione fiscale dilagante, gli scandali all’interno delle università, i sempre più numerosi episodi di violenza a danno di persone percepite come “diverse”, testimoniano quotidianamente la quasi totale assenza di etica in qualsiasi tipo di attività.

Il bisogno di un’etica pubblica condivisa si manifesta come risposta alle grandi mutazioni sociologiche degli ultimi trent’anni. L’etica non può prescindere tuttavia dalla riflessione morale; in sua assenza non resta che un moralismo dogmatico, astratto e acritico. L’etica non può e non deve ridursi ad un elenco di ciò che è bene o male, ad un codice o ad un corpus di regole; essa deve motivare le azioni umane attraverso la riflessione morale.

Un’etica pubblica condivisa non può che essere un’etica della responsabilità, basata sulla disponibilità a rispondere se interrogati in merito alla propria condotta, sulla capacità di giustificare le proprie azioni adducendo ragioni che possano essere accettate dai propri interlocutori.

Una serie d’attori, fra cui istituzioni, banche e imprenditori illuminati sensibili a questo tema, nel 1991 si sono impegnati a costituire e sostenere un’associazione, ETHICA, con sede ad Asti, che ha come obiettivo primario quello di promuovere e sviluppare l’etica nei settori della vita pubblica: economia, politica e formazione.

In questi anni d’intenso impegno, le nostre attività si sono avvalse, tra l’altro, del sostegno e della presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e del Premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini.

Un numero sempre maggiore di persone – giovani, professori universitari, maestre e maestri di scuola, donne e uomini d’affari o, semplicemente, cittadine e cittadini – avvertono la necessità di intervenire quanto prima per formare la futura classe dirigente sui temi della cultura civica, dal patriottismo al multiculturalismo, ai rapporti fra etica, morale, politica ed economia.

Il nostro impegno è questo.

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